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Piccioni a Spoleto

Ultimo aggiornamento: 21 novembre 2025, 12:42

Per far fronte al problema colombo è stato attuato un monitoraggio che prevede di rilevare, in tutte le vie e vicoli del centro storico di Spoleto (diviso per quadranti), le situazioni igienico sanitarie più critiche, mettendole a relazione con le rispettive cause dirette, ovvero con gli aspetti strutturali delle facciate degli edifici che non rispettano le disposizioni dell’Ordinanza sindacale n.341 del 02/09/2002.

Per la realizzazione di questo progetto si è suddivisa la piantina del centro storico in 16 quadranti, stampando una mappa cartacea di ogni riquadro per avere un riferimento più dettagliato della zona. Dopodiché si è proceduto con il monitoraggio segnalando tutte le situazioni da sanare, compilando per ogni problematica una scheda di rilevamento composta da: data, localizzazione del sito, tipologia di posatoio e problematica, tipologia di accumulo di guano, interventi da attuare, proprietà, avvalorando il tutto con riferimenti fotografici ed evidenziando ogni via percorsa sul quadrante. Successivamente sono stati inseriti i dati raccolti all’interno di un database costituito da un file excel, aggiungendo informazioni riguardanti la gravità dell’impatto igienico sanitario e lo stato della risoluzione della problematica.

Al termine dell’elaborazione del nostro database sono stati rilevati 367 edifici che agevolano la presenza e lo stazionamento del colombo, e scattate 634 foto per documentarne la gravità. Di questi 367 edifici il 93% risultano di proprietà privata(341), il 4% di proprietà comunale (16) e il restante risulta essere proprietà della Curia (11). I primi risultati mostrano una concentrazione delle situazioni più gravi dal punto di vista igienico-sanitario, nel nucleo più interno del centro storico (quadrante 11), ciò è dovuto al fatto che gli edifici costruiti in tempi storici più datati per loro natura conservano molte di quelle strutture che agevolano la posa.

La tipologia di posatoio più diffusa, come già si prevedeva, è la grondaia, presente nel 75% dei casi: nel 38% degli edifici è l’unica tipologia di posatoio registrata. [Nel 50% degli edifici censiti si rilevano più tipologie di posatoio come travi del sottotetto, buche pontaie, davanzali, cornicioni e “finestre con strombatura”, notando che nel 49% dei siti di rifugio e nidificazione del colombo è presente il deposito di guano: localizzato, continuo o discontinuo.]

tipologie-300x153Nel centro storico si è riscontrata anche la presenza di sistemi di dissuasione male installati che dovranno essere opportunamente sistemati, poiché, oltre a non allontanare il colombo, nei due esempi indicati il sistema di dissuasione offre un miglior riparo, concedendogli l’opportunità di nidificare. Da non dimenticare anche la presenza di numerosi edifici abbandonati, i quali non avendo un efficiente manutenzione, e nella maggioranza dei casi sprovvisti di finestre, permettono al colombo il miglior stazionamento possibile.
Nel 49% dei siti di rifugio e nidificazione del colombo è presente il deposito di guano: localizzato, continuo o discontinuo. L’impatto igienico sanitario degli edifici è stato censito attraverso i seguenti parametri:

– Leggero
una o due tipologie di posatoio
accumulo guano assente o localizzato
solo un intervento da attuare
– Medio
massimo tre tipologie di posatoio
più di una tipologia di accumulo
più di un intervento da attuare
deposito continuo o accumulo su marcapiani
– Grave
minimo tre tipologie di posatoio
presenza di accumuli di guano su marcapiani e depositi localizzati o continui a terra
minimo tre interventi da attuare, tra cui rimozione accumuli di guano
Rilevando presenta molteplici situazioni di entità medio (64) e grave (17), che degenerano in 9 casi dove si richiede l’intervento di disinfestazione delle zecche del piccione.


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