Piccioni
Ultimo aggiornamento: 21 novembre 2025, 12:40

Il colombo urbano discende dai colombi domestici un tempo diffusamente allevati per vari scopi. Il colombo urbano raggiunge a maturità il peso di 300-400 g e ha un piumaggio variabile e talora diverso da borgo a borgo o da città a città in funzione delle caratteristiche delle razze da cui si è originato. La vita media di un colombo varia da 2,4 a 2,9 anni e la mortalità è più elevata nei giovani (anche oltre il 40%). La nidificazione avviene in cavità e altri spazi con una minima protezione (talora un semplice davanzale parzialmente protetto da una persiana). In condizioni ottimali il periodo riproduttivo si protrae per tutto l’anno e si può arrivare a 8-9 covate (2 uova per covata) nei dodici mesi. Dopo circa 17 giorni le uova schiudono e segue una fase di nutrizione al nido di 20-30 giorni, prima con un “latte” prodotto dai genitori, poi con granaglie ammorbidite. A circa sei mesi di età i giovani colombi sono sessualmente maturi. La dieta del colombo urbano è prevalentemente vegetariana e si basa sul consumo di granaglie, cereali, leguminose e germogli. Il consumo giornaliero ammonta in media a circa 30 grammi di cibo secco e 60-90 grammi di acqua. Tale fabbisogno è in gran parte soddisfatto dalle persone, sia in via diretta, sia in via indiretta. Se nelle aree periferiche di borghi e città tale contributo si aggira sul 7-8% nei centri storici può valere anche l’80%. Il rimanente è reperito attraverso voli di foraggiamento nelle campagne. Anche per i colombi, l’eccessivo benessere porta a stili di vita errati e l’eccessiva abbondanza di cibo può impigrirli e indurli a concentrarsi su “cibi poveri” come pasta e pane.
Le trasformazioni dell’ecosistema cittadino (espansione urbanistica, trasformazioni socio-economiche, disponibilità di cibo in forma di rifiuto, di derrate stoccate o di alimenti offerti da cittadini zoofili) hanno favorito l’insediamento nei centri storici di popolazioni talora molto consistenti (alcune migliaia di individui). Due fattori biologici hanno assunto particolare importanza in questo fenomeno. Il primo è l’elevata prolificità per cui sono state selezionate le razze prima allevate e poi divenute randagie. Il secondo è la natura vicariante dei centri storici rispetto all’ambiente di origine del colombo selvatico, cioé del capostipite delle razze allevate. Tale “capacità vicariante” deriva dalla similitudine funzionale tra gli ambienti d’origine del colombo, cioé ambienti di falesia e scogliera con superfici rocciose verticali e anfratti utili alla nidificazione e allo stazionamento, e i centri storici in cui gli edifici vecchi e antichi, con la loro verticalità e la presenza di buche, sottotetti, supporti vari e cornicioni, riproducono l’ambiente di falesia in condizioni ambientali favorevoli (assenza di predatori, abbondanza di cibo, ecc.).