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Fosso Camposolo

Ultimo aggiornamento: 21 novembre 2025, 11:56

SIC IT5210057
Spoleto-Campello sul Clitunno-Vallo di Nera
Superficie: 396 ettari

Hornbeam forests with abundant vegetation of Buxus sempervirens, Ilex and Aleppo Pine forests, small clusters of Beech with Holly, dry grassland with Juniper and orchids, calcareous cliffs, springs and streams. In the outskirts: exstensive Olive groves, fields and meadows. Amphibians and Reptiles – Spectacled Salamander and 11 other species; probably also Italian Stream Frog. Breeding Birds – 32 conservation concern species; Honey Buzzard, Short-toed Eagle, Goshawk, Lanner, Common Quail, Nightjar, Wryneck, Green Woodpecker, Wood Lark, Sky Lark, Tawny Pipit, Wheather, Red-backed Shrike, Linnet, Rock Bunting, Corn Bunting. Mammals – At least 7 conservation concern species: Common Shrew, Red Squirrel, Garden Dormouse, Crested Porcupine, Wolf, Polecat, Wild Cat.

Il Gatto selvatico europeo è presente in Italia in Friuli Venezia Giulia, lungo la penisola dall’Appennino umbro-marchigiano e dalla Maremma toscana fino all’Aspromonte, e in Sicilia. L’habitat tipico del felino è rappresentato in Umbria dai boschi di caducifoglie con presenza di radure e zone rocciose.

L’alimentazione è basata sui mammiferi e in particolare sui piccoli roditori. Recenti ricerche condotte proprio nell’area del Fosso Camposolo, hanno consentito fra l’altro di definire l’estensione del territorio di alcuni maschi catturati e dotati di radiocollare: ogni individuo ha frequentato ambiti ben distinti, estesi in media circa 800 ettari, solo di rado parzialmente sovrapposti l’uno all’altro.

oschi di Carpino nero con estesa stazione di Bosso, boschi di Cerro, boschi di Faggio con Agrifoglio, nuclei di lecceta e di pineta a Pino d’Aleppo, pareti rocciose calcaree, praterie secondarie, prati-pascoli, arbusteti (aree di transizione, seminativi in abbandono), sorgenti e piccoli corsi d’acqua. Nelle aree limitrofe: coltivi di fondovalle, estesi oliveti spesso gradonati con muretti a secco, filari di querce secolari e siepi, alberi isolati, piccoli centri abitati, edifici rurali, ruderi.

Il Bosso è specie relitta dell’Era Terziaria che anteriormente alle glaciazioni era distribuita nel piano montano delle catene mediterranee, mentre nel corso delle successive fasi glaciali divenne via via meno frequente fino a conservarsi soltanto in limitate aree.
Il sempreverde si ritrova in Umbria associato in particolare ai boschi di Carpino nero: il maggior sviluppo si oss erva in formazioni ben conservate, su versanti freschi con discreta copertura di muschi.
La stazione di Bosso del Fosso Camposolo è considerata la più importante dell’Italia centrale.

Habitat d’interesse comunitario (* = habitat prioritario)Arbusteti a prevalenza di Buxus sempervirens (5110)
Arbusteti a prevalenza di Juniperus communis (5130)
Pascoli del Festuco-Brometalia (con orchidee*) (6210)
*Boschi di Fagus sylvatica con Ilex aquifolium (9210)

Specie animali di rilevante interesse scientifico e conservazionistico. Tra gli anfibi è accertata la Salamandrina dagli occhiali ed è ritenuta possibile la presenza di Ululone appenninico e Rana appenninica.
32 specie di uccelli nidificanti tra cui Falco pecchiaiolo, Biancone, Astore, Gheppio, Lodolaio, Lanario, Quaglia, Succiacapre, Picchio verde, Tottavilla, Allodola, Calandro, Luì bianco, Averla piccola, Zigolo muciatto e Strillozzo.
Individui di Aquila reale utilizzano frequentemente le praterie montane di questo e altri ambiti limitrofi (Monte Santo, Monte Maggiore, Monte Serano) come territori di caccia.
La coppia di Lanario che si riproduce nell’area è una delle appena 9 accertate in tutta la regione negli ultimi 20 anni.
7 specie di mammiferi tra cui Quercino, Istrice, Lupo, Puzzola e Gatto selvatico europeo.

La popolazione di Lepre bruna è particolarmente abbondante nella porzione del SIC compresa in un’azienda faunistico-venatoria; nello stesso ambito è stato reintrodotto il Capriolo. L’analisi degli escrementi di Lupo rinvenuti nell’area ha evidenziato, negli ultimi 15 anni, una dieta chiaramente concentrata sul Cinghiale, con ormai rarissimi casi di attacchi al bestiame.


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